Posata la prima pietra della nuova sede per i trent'anni per la P.A. Val Trebbia

La Pubblica Assistenza Valtrebbia di Travo festeggia il suo trentennale dalla fondazione. Il 26 giugno si è svolta a Travo la celebrazione del trentennale della attività. La Pubblica nasce infatti nel 1986 per l’intuizione di un gruppo di Travesi. Nel vasto territorio del Comune si trovavano infatti una miriade di cascine sparse ed in molti casi difficilmente raggiungibili nelle quali vivevano persone anziane sole e prive della possibilità di spostarsi. Questa situazione portava conseguenze drammatiche che andavano dall’impossibilità di munirsi di legna per l’inverno, all’acquisto dei viveri e delle medicine. Si trovò un Fiat 238 usato, ambulanzato in modo diciamo essenziale, e si utilizzò il mezzo sia per il trasporto delle cose che in qualche caso delle stesse persone. I fondatori trovarono presto compagnia, nacque un relativamente folto gruppo di volontari e la Pubblica diventò una realtà. L’aspetto iniziale di assistenza generica si trasformò ben presto in necessità di soccorrere, di intervenire prima per portare i pazienti in ospedale per le visite o gli esami, poi per soccorrere traumi, patologie. E la Pubblica decise di gestire le emergenze. Fu una decisione sofferta, eravamo nell’88, molti dei volontari non se la sentivano di avere a che fare con le scene del soccorso di emergenza, molti si ritirarono. I rimasti si resero immediatamente conto di aver bisogno di due cose molto diverse tra di loro ma ugualmente importanti: un mezzo moderno attrezzato e ... la competenza! I medici locali si offrirono subito molto generosamente di gestire i corsi di primo soccorso, quindi qualcosa i volontari impararono a fare, ma, ben più importante, a non fare. La popolazione locale, passato un primo momento di scetticismo e sfiducia, imparò presto a considerare la Pubblica come una risorsa, e importante anche. Se stavi male o veniva la Pubblica o non veniva nessuno, quindi uno impara presto ad accettare e sostenere il Servizio. “Mance”, eredità, elargizioni. I soldi arrivavano e così le nuove ambulanza. Le comunicazioni erano però ben lontane dall’efficienza. Niente telefonini, nessun coordinamento. Gi utenti utilizzavano il numero privato della Pubblica per chiamare. Risultato? Magari non c’eravamo e non rispondeva nessuno, allora si chiamava un’altra Pubblica. Incidente? I presenti chiamavano ciascuno la Pubblica che conoscevano col risultato che o non veniva nessuno oppure arrivavano tre mezzi a contendersi l’infortunato. Veniamo a Domenica 26 giugno 2016. La Pubblica schiera quattro ambulanze super-moderne e super-attrezzate, due autovetture per i servizi speciali e ne inaugura una terza al top di gamma. C’è il Prefetto, Dr.ssa Palumbo, c’è l’Onorevole De Micheli, il vice-Prefetto Rosa, il Sindaco di Travo Albasi, il rappresentante della Provincia Dr. . il Comandante della stazione dei Carabinieri di Rivergaro Dr. Guasco , da sempre amico della Pubblica. Ciascuno interviene con parole di elogio, di simpatia. Tutti testimoniano la loro comprensione dell’importanza del Servizio. E lo fanno con sincerità. Il Neo-Presidente Losi fa gli onori di casa e la cerimonia prosegue senza intoppi. Prende la parola il Sindaco Albasi che conferma la decisione della sua Amministrazione di provvedere all’erezione della nuova casa della Pubblica. Una palazzina a due piani e quattro garage. Uno sforzo imponente per una piccola Comunità di media montagna! Albasi fa il suo intervento con commozione, se ne accorgono tutti. Bravo! Tutti a Messa, Volontari, famigliari e Autorità. Poi l’ultima cerimonia, la posa della Prima Pietra (un pietrone simbolico trovato sul piazzale, ma va benissimo) e l’inaugurazione del nuovo VW Caddy attrezzato per il trasporto dei disabili. Tutti a pranzo, rallegrati da una giornata splendida in tutti i sensi, compreso un sole caldo e brillante, ancora qualche riconoscimento ai Vecchi Volontari con grandi applausi .... Solo una ultima nota: l’atmosfera era tanto simpatica e piacevole che Sua Eccellenza il Prefetto e le altre autorità sono rimaste con noi a lungo a chiacchierare con tutti, a mangiare quello che c’era (budget limitatissimo, noi la spending review la gestiamo da sempre come cercano di fare a Bruxelles, in effetti dovrebbero chiedere a noi come si fa), e a passare una bella giornata.

 

 
 
 

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